Mille e… altre mille volte ancora!
Ricordo quando i Capi Reparto ci parlarono del 23° World Scout Jamboree, che si sarebbe tenuto nel 2015 in Giappone. Ricordo quanto eravamo eccitati all’idea di poter partecipare; quando ho acceso il computer per fare l’iscrizione ma, più di tutto, ricordo l’arrivo della mail che confermava la mia partecipazione. Entusiasmo alle stelle e tutte quelle preoccupazioni rivelatesi inutili e futili e tutti i miei “film mentali”.
Sembra ieri che attendevo con impazienza la partenza con gli altri scout del Reparto “Anna Magnani” ed ora … puff! il Jamboree è finito. Credetemi se vi dico che rifarei quest’esperienza per mille e altre mille volte ancora, salirei ancora tutte quelle faticose scale del castello di Himeji per ammirare di nuovo quel meraviglioso paesaggio, berrei ancora litri e litri di tè verde, per quanto io odi il suo sapore, e mi fermerei ancora ad osservare incantata l’alba del paese del Sol Levante, che sorgeva su quel mare di bandiere multicolori e quell’ultimo tramonto che mi ha lasciato a bocca aperta.
Ho conosciuto ragazzi e ragazze di tutto il mondo; non sono stata solo in Giappone ma anche in Polonia, Svizzera, Colombia, Brasile, Alaska, Taiwan, Caraibi, Algeria, Bangladesh, India, Mexico, Indonesia… ho conosciuto le loro culture, ho assaggiato i loro cibi, ho imparato i loro bans ed i loro giochi scout, ho vissuto esperienze uniche, emozioni che difficilmente rivivrò ma che rimarranno per sempre dentro me.
Al Contingente Italiano è stata concessa la straordinaria opportunità di conoscere meglio il paese e le persone grazie alla Home Hospitality: siamo stati due giorni ospiti presso una famiglia giapponese. La famiglia che ha ospitato me e la mia amica era splendida.
Quando ci siamo visti per la prima volta la Nonna Nakashima-san per salutarci ci ha stretto in un caloroso abbraccio, per farci sentire più a nostro agio, e la cosa mi ha lasciato senza parole visto che in Giappone sono molto rigidi ed il contatto fisico non si usa mai, neanche per salutarsi; sarà stato anche un piccolo gesto, ma per me è significato molto. La famiglia Nakashima, durante i due giorni di ospitalità, ci ha preparato i piatti tipici della loro cucina, ci ha fatto partecipare al rituale della cerimonia del tè facendoci indossare il famoso kimono giapponese, ci ha portato a visitare il castello più famoso del Giappone e il ponte sospeso più lungo del mondo e mi ha fatto conoscere un mondo di cui non ero a conoscenza.
È stato triste lasciarli ma una nuova avventura mi aspettava sull’isola artificiale di Yamaguchi.Giunti a Kirara-hama è stato un tripudio di colori di fazzolettoni, divise, bandiere.
La cerimonia di apertura, con lo spettacolo dei Da Da Dan Tenko (un concertoSmusicale di tamburi, flauti e “chitarre giapponesi”), la presentazione delle 150 bandiere degli Stati partecipanti ed il rinnovo della Promessa da parte di 35.000 scout, ognuno nella propria lingua, è stata davvero molto emozionante: ho avuto i brividi e la pelle d’oca per l’intera cerimonia.
Il tema del 23° World Scout Jamboree è stato WA: Spirit of Unity con cui si sono voluti valorizzare tre temi: l’energia, l’innovazione e l’armonia e pertanto nei giorni seguenti si sono tenute le varie attività come cultura, scienza, comunità, natura, acqua e pace. Le giornate avevano inizio alle 5 di mattina con la sveglia per concludersi alle 11.00 con la buonanotte. Il sole cocente ed il caldo da deserto africano sono le uniche cose che non rimpiangerò.
In occasione dell’attività relativa alla pace, poiché il 6 agosto 2015 è stato il 70° anniversario della bomba di Hiroshima, siamo andati a visitare il Museo della Pace, nato per ricordare il bombardamento nucleare operato dagli statunitensi al termine della Seconda Guerra Mondiale. Non è la stessa cosa che studiarlo sui libri di storia.
L’unico rammarico è che per rispettare gli orari del volo di rientro, il nostro Reparto non ha potuto partecipare alla cerimonia di chiusura. Certamente questa avventura continuerà a vivere dentro di me, con il ricordo delle emozioni provate, i canti, le risate e lo spirito di unità che ogni scout porta dentro di sé.
Sara Vitiello
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