Un’avventura da raccontare!
Ciao, sono una guida del reparto Nightingale e fino alla settimana scorsa ero una lupetta del branco Assisi.
Mi hanno chiesto di raccontare come io e miei amici abbiamo vissuto quest’esperienza dei passaggi.
Tutto è iniziato sabato pomeriggio, con il branco siamo partiti per andare con tutto il gruppo vicino a Civitavecchia. Appena arrivati ci hanno mostrato le camere dove abbiamo lasciato gli zaini, subito dopo abbiamo fatto un’attività di catechesi a piccoli gruppi. Terminata la cena, tutto il gruppo ha fatto un grande gioco che consisteva nel fare delle sfide sui social network che ci avrebbero fatto guadagnare dei like. Alla fine, come ultima prova, dovevamo sconfiggere il grande Mark Zuckerberg e il suo algoritmo.
Concluso il gioco, il branco è andato a dormire, mentre noi del Cda che abbiamo fatto una veglia in preparazione ai passaggi. Durante la veglia ci hanno fatto riempire un vasetto con delle polveri di gesso colorate per indicare che emozioni stavamo provando sul fatto che quella sarebbe stata la nostra ultima notte da lupetti. Oltre a questa attività ci hanno dato un libro, dove anche gli altri vecchi Cda ci avevano scritto, per raccontare le nostre esperienze ai Cda dei prossimi anni.
Domenica mattina, ci sono stati i passaggi: il branco ha cantato ad ognuno di noi la canzone che si canta in questa occasione e dopo essere stati chiamati per nome uno per volta dal reparto, ognuno di noi, lanciando alle spalle il proprio cappellino, ha lasciato il branco ed ha raggiunto il proprio reparto.
Durante il resto della giornata, ci hanno detto in che squadriglia stavamo, come si montavano e smontavano le tende canadesi e prima di pranzo abbiamo celebrato tutti assieme la Messa.
Verso la fine della giornata, prima di tornare a casa, abbiamo concluso i passaggi con gli urli di squadriglia e con il voga di tutto il gruppo.
È stata sicuramente una bella esperienza ricca di emozioni.
MARTA
Salve a tutti, qui è Maria Di Cesare che vi parla. Oggi vi racconterò la fantastica avventura che ho vissuto lo scorso weekend durante l’Uscita dei Passaggi. Dopo ben cinque anni di reparto è giunta anche per me l’ora di passare al nuovissimo noviziato Kon – Tiki. Appena arrivati abbiamo montato le tende, e poi abbiamo fatto un’attività di catechesi molto significativa: abbiamo letto delle storie di persone con una vita molto difficile e deciso se accoglierle o meno nella nostra squadra. Prima di cena io e la mia amica Matilde ci siamo messe a suonare con la chitarra, ed è stato molto bello quando dopo poco tempo tutto il gruppo si è riunito attorno a noi a cantare a squarciagola. Dopo cena ci siamo divisi in squadre per giocare ad un gioco a tema social network, dovevamo affrontare diverse prove per ottenere like e diventare virali. Alla fine, abbiamo dovuto sfidare il cattivo Mark Zuckerberg per poter distruggere il suo algoritmo. Finito il gioco tutto il gruppo è andato a dormire, mentre io e gli altri passanti abbiamo vissuto uno dei momenti più importanti di quest’uscita: la veglia. Abbiamo letto dei testi e scritto in un quaderno storico i nostri pensieri, le nostre aspettative sul giorno che ci aspettava, infine abbiamo acceso delle candele su cui abbiamo scritto le paure che siamo riusciti ad affrontare durante il nostro percorso. La mattina seguente, dopo aver fatto colazione ed esserci vestiti, è arrivato l’attesissimo momento di passare: ho salutato il reparto, le persone con cui ho vissuto questi intensi cinque anni, e con entusiasmo e un pizzico di tristezza mi sono diretta verso la voce che gridava il mio nome. Una nuova comunità mi stava aspettando. Durante la mattinata io e gli altri novizi, i ragazzi che sono passati con me in clan, abbiamo affrontato una serie di giochi organizzati dal clan per farci scoprire un po’ questa nuova branca, e dopo una breve cerimonia abbiamo formato ufficialmente il noviziato Kon – Tiki. A pranzo abbiamo mangiato divisi in triplette e il clan ci ha insegnato a cucinare con le spiritiere, una specie di fornelletto. L’uscita si è conclusa con il voga di gruppo, sono tornata a casa piena di speranze per la nuova avventura che mi aspetta.
MARIA
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